Disturbi dell’alimentazione:

i disturbi dell’alimentazione sono anoressia e bulimia colpiscono principalmente gli adolescenti, soprattutto le femmine ma anche i maschi hanno tali problemi. È importante capire che cosa sta dietro a questi disturbi in maniera da poter intervenire. Il lavoro dello psicologo è quello di cercare al causa che sta dietro a queste problematiche.

Che cosa succede

In presenza di un disturbo alimentare si è notato che spesso si fa a cercare il piacere nel cibo invece he nei rapporti affettivi. L’area del cervello chiamata ipotalamo produce dopamina, la quale provoca appagamento e benessere generale. Le attività che stimolano quest’area sono mangiare, l’eros e altre che fanno provare piacere. Quando l’amore manca, allora si va a cercare appagamento nel cibo così che il cervello produca la dopamina. Mangiando, si tare in inganno il cervello che produce l’ormone anche senza rapporti affettivi. Grandi abbuffate o l’astinenza sono un sistema di difesa per opprimere la mente ed evitare i rapporti umani, spesso difficili nell’età adolescenziale.

Le difficoltà famigliari, relazionali, espressive dei propri sentimenti etc. sono tutti fattori che stanno dietro ai disturbi di questo tipo. L’insicurezza, la poca fiducia in sé stessi, il non volersi bene e la forte sensibilità al giudizio di terzi, possono portare alla ricerca di un sistema di compensazione che si ritrova nel rapporto con il cibo. in altri casi, il cibo non diventa una consolazione ma invece è il primo nemico che causa tutto questo disagio sociale ed emotivo. Anche la noia può portare alla bulimia e le difficoltà ad affermarsi portano invece all’anoressia.

Anche la situazione famigliare può essere tra le cause dei disturbi dell’alimentazione. Spesso i disturbi che portano a rivolgersi a uno psicologo risiedono ce in famiglia dove non c’è autorità nei genitori oppure se il cibo vien usato come ricatto / gratificazione. In altri casi, la causa può essere anche individuata nei modelli errati che i mass media propongono ai giovani. Le immagini di finta perfezione corporea legata alla magrezza sono sempre collegate alla felicità, al successo, all’amore etc. e perciò nei soggetti più deboli, come gli adolescenti, si instaura l’idea che esser magri vuol dire esser felici e ciò porta ad alterare il rapporto con il cibo.

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