Aver bisogno di traduzioni legali non capita oggi così poco di frequente come qualche tempo fa. Sono sempre di più, infatti, le aziende che lavorano anche in mercati, con clienti o con dipendenti esteri e che per questo potrebbero aver bisogno di documenti e contratti di diversa natura che, anche una volta tradotti, continuino ad avere il valore legale originale. Anche i matrimoni misti sono aumentati nel tempo, facendo moltiplicare di conseguenza il numero di coppie che devono rivolgersi a un traduttore giurato per assicurarsi la validità di documenti e atti di matrimonio.
Senza contare che in numerosi casi di contenziosi servono documenti tradotti e che, in qualche occasione, anche quando ci si sposta da un Paese all’altro si può aver bisogno di avere con sé documentazione in lingua ufficiale e giuridicamente valida. Si tratta, va da sé, solo di alcuni esempi di quello che è l’ambito di lavoro di un traduttore legale. Già quella del traduttore legale, del resto, è una figura poco nota al grande pubblico: di seguito si proverà a chiarire una serie di dubbi piuttosto frequenti a riguardo.
Traduttore legale: chi è, cosa fa, quando serve
Il traduttore legale non è un semplice traduttore? Il dubbio è legittimo, tanto più che in Italia non manca qualche cavillo burocratico a rendere il tutto più complesso. Di norma le traduzioni di documenti legali o altri atti pubblici vanno fatte da un traduttore professionista, un traduttore iscritto cioè all’apposito albo professionale italiano. In alternativa ci si può rivolgere a un consulente tecnico (in gergo CTU e di norma comunque un traduttore o un interprete) iscritto negli appositi albi del Tribunale di competenza o, ancora, a un professionista iscritto all’Associazione di Periti ed Esperti della Camera di Commercio competente. Chi si occupa di traduzioni legali, insomma, è innanzitutto una figura pubblicamente riconosciuta: semplificando molto, serve a garantire che la traduzione del documento o dell’atto in questione continui ad avere valore legale e possa essere riconosciuto anche all’estero.
Molto più comunemente, comunque, quando si parla di traduttore legale si intende un traduttore specializzato in traduzioni legali, al di là della sua iscrizione o meno ad apposite liste. È importante accertarsi di questa competenza tecnica del traduttore a cui ci si rivolge per una serie di ragioni. Perché le traduzioni legali, innanzitutto, non sono mai delle semplici traduzioni alla lettera ma sempre, piuttosto, dei veri e propri adattamenti: chi fa una traduzione legale, cioè, deve avere una conoscenza abbastanza approfondita del sistema di diritto dell’uno e dell’altro Paese coinvolti ed è bene che sappia distinguerne e classificarne i principali strumenti giuridici. Anche un piccolo errore, del resto, in una traduzione come questa può essere deleterio e può compromettere la valida del documento, dell’atto e delle azioni che dipendono da questi. Spesso anche i tempi che si hanno a disposizione per una traduzione legale sono piuttosto brevi: solo chi abbia una certa familiarità con la materia, così, può essere realmente d’aiuto a chi ha bisogno di un visto speciale a pochi giorni dalla partenza, a chi vuole depositare un atto giuridico prima della chiusura degli appositi termini e via di questo passo.